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Sostanze e loro evoluzione

di Vincenzo Leone

(Articolo tratto da Notizie Emmanuel, Anno XXXVII, n.11-12, Novembre/Dicembre, 2018)

Tossicodipendenza, tossicomania, dependence, addction, termini diversi per esprimere lo stesso problema, quello dell’uso di droga che ha come inevitabile conseguenza la distruzione di giovani vite, il dramma di tante famiglie.

 

Si abbassa sempre di più l’età di inizio del consumo dei vari tipi di sostanze, preoccupano i risultati della relazione dell’anno 2018 del Parlamento: 4 milioni di italiani – uno su dieci – nel 2017 hanno usato sostanze psicoattive illegali, di questi il 26% sono studenti.

 

La cannabis – sostanza più diffusa, per il 12%, è seguita da spice – miscela di erbe essiccate con effetti simili alla cannabis – per il 4% da eps – nuove sostanze psicotrope – e dal 3,4% da cocaina.

 

L’1,6% degli studenti – di cui lo 0,4% la inietta – ha fatto uso di sostanze che non nemmeno conosce e si stimano oltre 200mila utilizzatori ad alto rischio di oppiacei, 100mila di cocaina, e 1milione e mezzo di consumatori di derivati della cannabis.

 

Cosa sta accadendo?

 

A un abbassamento dell’attenzione e alla diminuzione di interventi di prevenzione corrisponde un’offerta massiccia di sostanze e un mercato diffusissimo che utilizza modalità sofisticate di distribuzione e coinvolge trasversalmente ogni strato sociale e le fasce di età – come gli adolescenti – più fragili e vulnerabili. Le sostanze cambiano, cambia il modo di usarle e l’utilizzo – secondo la relazione del Parlamento per l’anno 2018 – conferma sia il cambiamento della modalità di consumo, sia un utilizzo di forme più pericolose per la salute.

 

Prevale il poli-consumo – assunzione contemporanea di più sostanze – aumenta il ricorso alla via iniettiva e all’utilizzo per via inalatoria con assorbimento massiccio attraverso la via polmonare e la immediata disponibilità e distribuzione cerebrale.

 

Problematico, anche tra i giovani, il consumo di alcol assunto nella modalità di binge drinking – abbuffata di sostanze alcoliche consumate velocemente, in breve tempo, fuori dai pasti – con gravi rischi per la salute.

 

Si registra un trend di graduale aumento del numero di ricoveri in ospedale per cause droga-correlate e, in particolare, l’incremento di episodi psicotici indotti da cannabis e patologie cardiocircolatorie acute da cocaina – infarto, emorragie, aritmie gravi. Aumentano anche le condotte violente – risse, aggressioni… – a causa del consumo di cocaina e alcol – e la compromissione del rendimento scolastico causati dal consumo di cannabis negli adolescenti.

 

Ma, perché si ricorre all’uso di sostanze?

Cosa succede nel cervello di chi fa uso di sostanze?

 

La tossicodipendenza è un fenomeno complesso e mutevole; a determinarlo, e mantenerlo, contribuiscono, in varia misura, fattori sociali, psicologici e neurobiologici. L’adolescenza, poi, costituisce una fase delicata della vita, rappresenta un’età critica caratterizzata da grandi cambiamenti psichici. Si tratta di aspetti evolutivi specifici dell’età, che espongono i giovani a una “fisiologica” vulnerabilità all’uso di droghe e alle dipendenze.

 

A fronte di tutto questo occorre considerare, tuttavia, che negli ultimi anni la ricerca scientifica ha fatto enormi progressi e, attualmente, è possibile prevenire e curare la tossicodipendenza, recenti acquisizioni di neuroscienze, infatti, forniscono elementi fondamentali per aiutarci a comprendere meglio le varie forme di dipendenza e offrire nuove opportunità per la prevenzione e la cura, soprattutto per gli adolescenti.

 

Inoltre, progetti e interventi di prevenzione rivolti ai genitori, alla scuola e al territorio offrono un contributo fondamentale alla comprensione del fenomeno e, soprattutto, un’opportunità, per i giovani, di resistere all’inganno illusorio dell’uso di sostanze.

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