Da oltre 35 anni diamo una risposta alle dipendenze creando un'alleanza terapeutica con gli Enti invianti, le famiglie e i soggetti coinvolti.

Un silenzio assordante

di Raffaella Zizzari e Vincenzo Leone

(Articolo tratto da Notizie Emmanuel, Anno XXXV, n.5-6, Maggio/Giugno, 2016)

Il 26 giugno ricorre la Giornata Mondiale contro la droga, dott. Leone, si ha l’impressione che ultimamente la celebrazione di questa giornata sia passata in secondo piano rispetto alle “priorità d’interesse” dell’opinione pubblica. Ci può dire il suo pensiero in merito?

Negli ultimi anni questa giornata ha perso la rilevanza dei primi anni e si assiste a un pacato silenzio dei Media. Generalmente il deficit d’informazione sul problema dipendenze è interrotto dalle notizie di cronaca per le conseguenze drammatiche che coinvolgono giovani vite e le loro famiglie. Sono queste le notizie che richiamano l’interesse dei giornali. Infatti, oltre a riportare le operazioni sul contrasto del traffico, i sequestri di droga, gli arresti sono le conseguenze violente dell’impatto delle droghe sulla persona e sono quelle che fanno notizia e trovano spazio sui Media. Si tratta di episodi acuti di esiti di intossicazioni, incidenti stradali, infezioni: i “tre responsabili” di tanti eventi drammatici. Purtroppo, sono queste le occasioni che accendono i riflettori sul problema droga: sgomento, sorpresa, partecipazione emotiva, lo scalpore di qualche giorno, articoli sui giornali, dibattiti sulle cause, le responsabilità, l’attenzione delle istituzioni con i buoni propositi d’impegno che però puntualmente, appena si spengono i riflettori dell’interesse mediatico, svaniscono. Intanto i problemi rimangono e sono davvero tanti i giovani che vengono coinvolti in problemi e patologie correlati all’uso di droghe.

 

Dal punto dei vista dei numeri, qual è l’entità del fenomeno?

Il numero di sequestri di droga sta a indicare che c’è un mercato impegnato a fornire una massiccia e capillare distribuzione dell’offerta di sostanze in risposta alla domanda in continuo aumento. Accanto alle sostanze “storiche” che non diminuiscono – cannabis, eroina, cocaina – si registra l’incremento delle sostanze sintetiche, le cosiddette smart drugs, pasticche di vario tipo e di grande impatto sulla salute pubblica. Secondo il rapporto 2016 dell’ufficio delle Nazioni Unite contro le droghe e il crimine (UNODC), sono 250 milioni le persone che fanno uso di droga e più di 29 milioni di persone hanno sviluppato problemi correlati all’uso. Inoltre, sono almeno 1 milione e mezzo i tossicodipendenti affetti da HIV. In Europa, l’Osservatorio Europeo sulle Droghe e le Tossicodipendenze (OEDT), con la pubblicazione della Relazione Annuale 2016, ha messo in evidenza i nuovi rischi della salute come conseguenza dell’uso di nuove sostanze e del cambiamento delle modalità di consumo. Un dato su tutti: circa 2,1 milioni di giovani adulti (15-34 anni) dichiara di avere fatto uso dell’MDMA – acronimo del nome chimico dell’ecstasy – nell’ultimo anno… Sebbene fino a poco tempo fa il consumo di MDMA fosse in calo, gli ultimi dati d’indagine ne rilevano un consumo crescente in Europa.

 

E qual è la situazione in Italia?

Il rapporto annuale Espad (European School Project on Alcohol and Other Drugs), progetto europeo di indagini sull’uso di alcol, droga e sostanze psicoattive nelle scuole, curato per la parte italiana dall’Istituto di fisiologia clinica del CNR di Pisa, ha confermato l’emergenza delle droghe sintetiche: un minorenne italiano su dieci utilizza impropriamente psicofarmaci senza alcuna prescrizione medica. La ricerca ha indagato nel dettaglio le abitudini dei minori tra i 15 e 16 anni in 35 paesi Europei e i dati italiani di consumo di molecole psicoattive sono significativamente più alti rispetto alla media europea che è del 6%, risultando più alta di quattro punti percentuali. La tendenza generale mostra un ritorno verso i livelli massimi registrati a metà degli anni novanta: in particolare emerge il dato che a fare uso degli psicofarmaci sono più le ragazze (13%) rispetto ai ragazzi (7%). In Puglia, l’Osservatorio Epidemiologico Regionale ha pubblicato i dati di un’indagine condotta su una popolazione di 6.400 studenti di età compresa tra i 15-19 anni da cui si evince un uso di derivati della cannabis del 13% e sino al 25% tra i diciannovenni; un utilizzo di eroina al di sotto dell’1% e un consumo di cocaina del 2%, con  un picco di consumo più elevato, il 2,5% tra gli studenti della provincia di Lecce e Taranto. Colpisce il dato riferito al consumo di alcol: più del 57% di studenti che non hanno compiuto i 18 anni consumano abitualmente sostanze alcoliche.

 

Da quello che ci sta dicendo, emergerebbe che da un lato si sono moltiplicate le sostanze, ma dall’altro anche le forme di dipendenza? È così?

Sì, è proprio così. Ci sono forme di dipendenza che si sono instaurate progressivamente, in modo subdolo, senza creare grande allarme sociale, il consumo di droghe è sempre più tollerato e accettato e interessa tutte le fasce sociali con rottura di argini rispetto a nicchie di soggetti visibilmente identificabili come avveniva in passato. Prevale il poli-consumo – un mix di droghe utilizzate insieme all’alcol – con il rischio di effetti dannosi imprevedibili, e colpisce anche la scarsa consapevolezza dei rischi che possono esserci con l’assunzione delle varie sostanze.

 

Una situazione allarmante! Secondo Lei come si può arginare il fenomeno?

Per arginare occorre reagire! Non rassegnarci, o ancor peggio, giustificare il fenomeno come una evoluzione ineluttabile della nostra epoca. Occorre impegnarci, attivare programmi di prevenzione basati sull’evidenza scientifica e intervenire con competenza utilizzando una comunicazione efficace. Io credo che non è assolutamente un caso che l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) ha scelto per la giornata mondiale contro la droga di quest’anno il tema “listen firstper prima cosa ascolta” per rilanciare l’importanza della comunicazione allo scopo di fornire ai giovani informazioni scientificamente corrette e strumenti per favorire una migliore e consapevole capacità di richiamare un fermo: NO alla droga!

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